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Immigrazione/Emigrazione

Incontro sulla migrazione, presente e passata

di Milena Di Camillo*

Si è parlato di migrazione, venerdì 23 febbraio all’Hotel Trento, nell’incontro organizzato dall’Associazione Mafalda Donne Trento. L’idea iniziale era presentare il libro “Merica Merica – storie di migranti e commedianti” (testo di Milena Di Camillo, fotografie di Giuliano Tamanini), nato dal viaggio che nel febbraio 2017 la filodrammatica Arca di Noè di Mattarello ha fatto in Brasile, nello stato di Santa Catarina dove, nel 1875, arrivarono i primi immigrati trentini che diedero il via alla bonifica e allo sviluppo della zona. In realtà, poi, si è ritenuto che valesse la pena ampliare la riflessione alla migrazione di ieri e di oggi. L’incontro si è quindi articolato in tre interventi, contrappuntati da alcune letture (anche queste, di ieri e di oggi), da parte delle attrici e del regista della Filodrammatica. Milena Di Camillo, che è anche componente dell’Arca di Noè, ha spiegato perché e come si è arrivati al libro: sulle tracce dei discendenti dei Nardelli (partiti nel 1875 da Mattarello per quello che sarebbe diventato lo Stato di Santa Catarina) è nata l’idea di un viaggio di incontro e conoscenza declinati anche grazie al dialetto trentino (in quelle zone si parla ancora) e al teatro popolare. Due settimane, un’esperienza che si è rivelata fonte inesauribile e inattesa di scoperte ed emozioni. Tra le altre, verificare come i legami con il Trentino (per molti resterà solo la conoscenza dei ricordi traghettati fra le generazioni) rimangano, al di là del sapere, sostenuti dalla gratitudine per chi, cinque generazioni fa, aveva affrontato distacchi, fatiche, paure, pur di dare un futuro ai discendenti. Un’esperienza così densa di umanità e voglia di incontrarsi non poteva rimanere in un diario, ad uso esclusivo dei partecipanti al viaggio. Maurizio Tomasi, direttore della rivista “Trentini nel mondo”, ha ricordato il grande flusso migratorio dal Trentino nel corso degli anni in America e in Europa. La molla di quegli espatri era la fame, la mancanza di prospettive di vita per sé e per le proprie famiglie. Per questo, i trentini di allora erano disposti ad affrontare tutte le incognite di quei viaggi… dall’altra parte del mondo, in Paesi e comunità diversi dalle proprie abitudini, culture, usanze. Paesi dove non erano accolti bene, dove dovevano misurarsi con il sospetto, con la cattiveria. Erano “stranieri” e come tali venivano respinti. Andrea Cagol, del Cinformi, ha riferito i dati del recente rapporto annuale, fornito dal Servizio provinciale. Dal quadro internazionale e nazionale, fino al Trentino, sono dati che non possono non far riflettere. Per esempio, scoprire che in Italia (e in Trentino) l’immigrazione è calata rispetto all’anno precedente, può sorprendere. Così come apprendere che i Paesi a maggior tasso di immigrazione sono la Germania e il Libano… Oggi, esattamente come ieri, le persone migrano quando nel loro paese non c’è da lavorare, da mangiare oppure si scappa dalla guerra, dalla dittatura, in cerca di una difficile serenità. Difficile perché non si è accolti bene, perché si è circondati di sospetto e, anche, di cattiveria. Proprio come ieri. “Questa sera non pretendiamo di dire come ognuno di voi la debba pensare sulla migrazione – ha sottolineato Di Camillo introducendo l’incontro - questa è un’occasione di informazione, di conoscenza… ed è la conoscenza che permette il dialogo, il rispetto, la maturazione”.

*Milena Di Camillo, penna assai nota del giornalismo trentino, ha al suo attivo molti libri di successo.